NEONATOLOGIA nel cane e nel gatto:

             questa sconosciuta!!

Molto è cambiato in questi anni, nel Mondo della medicina veterinaria, ma in alcuni campi siamo solamente all’inizio del cammino.

Uno di questi settori è la Neonatologia dei piccoli animali, alla quale personalmente mi interesso da oltre un ventennio.

Quando iniziai venivo considerata una sognatrice e sono stati necessari anni prima che anche altri  colleghi  ne riconoscessero seriamente l’importanza.

Pensando a quanto viene attuato in  neonatologia umana, ammetto che a tutt’oggi noi veterinari, siamo ancora agli albori, tuttavia  possiamo pensare di essere in grado di offrire una assistenza neonatale preziosa rispetto al passato, nonostante tutti i nostri limiti.

Purtroppo però ancora non è comunemente riconosciuta, l’importanza di un esperto in riproduzione, in ostetricia e tantomeno in neonatologia, specialmente per i proprietari di animali da compagnia.

Se si propone una visita specialistica cardiologica, ortopedica, dermatologica o di altro genere viene quasi sempre compresa e ben accettata, mentre di fronte ad una gravidanza, si è propensi a pensare con estrema leggerezza che  “LA NATURA FARA’ IL SUO CORSO!!!!!”

 Nel campo ostetrico dei piccoli animali, non esiste ad oggi un approccio professionale e sistematico, come accade negli altri campi specialistici.

Spesso tutto si svolge per il meglio è vero, ma se qualche cosa andasse storto al momento del parto, solo un veterinario esperto sarebbe  in grado di fornire una corretta assistenza  alla puerpera ed al neonato, valutandone di quest’ultimo, le condizioni generali, la vitalità, la maturità, la normalità od una sofferenza. Ed ancor più solo una figura veterinaria specializzata, potrebbe dare indicazioni sulla necessità o meno di un taglio cesareo, nei tempi corretti, ne prima ne dopo, onde evitare di mettere a repentaglio la sopravvivenza dei cuccioli o gattini.

Viene  molto sottovalutato, perché ignorato,  il valore di un rapido ed abile intervento da parte di un veterinario esperto, in caso di necessità  del neonato, in grado di garantire la  riduzione al minimo delle perdite.

Tantissime volte ho sentito proprietari esprimere rabbia e recriminazione verso se stessi, trovandosi in spiacevoli disavventure, nel rendersi conto che l’accoppiamento, la gravidanza ed il parto del loro amatissimo animale, alla luce dei fatti, vennero affrontati con molta superficialità e nessuna consapevolezza.

Anche in caso di un parto naturale avere accanto una persona esperta può fare la differenza, perché alcuni passaggi sono molto importanti.

Ad esempio ci si dovrebbe assicurare la pervietà delle vie aeree superiori dei neonati, affinché avvenga il primo atto respiratorio ed anche i successivi, senza alcuna difficoltà. Infatti quantitativi minimi ed insospettabili di secreti, di liquidi o bollicine, date le ridotte dimensioni delle narici, possono divenire elementi ostruttivi.

Legare subito e velocemente l’arteria ombelicale, dopo aver rimosso la placenta, per evitare sanguinamenti pericolosi oppure l’ascesa di batteri, è una manualità che deve essere eseguita, qualora la madre non sia stata abbastanza abile da praticarla autonomamente con la bocca: il cordone viene  legato  a circa 2 cm dall’addome senza fare trazioni, con un filo da sutura possibilmente, e disinfettato con betadine 10%  una volta reciso.

I cuccioli vengono asciugati per bene, anche sfregandoli lungo la colonna in modo da  stimolare nel contempo l’attività respiratoria. Infine  riposti in una scatola sotto una lampada infrarossi in modo che si riscaldino, sino al completamento del parto, quando la madre potrà accudirli più serenamente.

Tutte le manualità  dovrebbero essere eseguite possibilmente su un piano riscaldato o sotto la lampada ad infrarossi (evitando chiaramente di surriscaldarli), e se fossero eseguite abilmente da un neonatologo, questi potrebbe nel contempo  valutare le condizioni generali dei neonati, aggiungendo valore a tale procedura standard.

Utilizzando una metodica chiamata APGAR, applicata nei primi 5’ dalla nascita, potrebbe essere stimata la capacità di potenziale sopravvivenza di quel soggetto: si valutano 5 parametri a cui viene dato un punteggio massimo pari a 2, ottenendo così un risultato che potrà andare da 0/10,  dato dalla somma dei singoli punteggi assegnati alle 5 funzioni vitali esaminate. Questo metodo viene routinariamente utilizzato in neonatologia umana e  prende il nome dall’acronimo A= appearance; P=  pulse ;  G= grimace ; A= attitude ;  R=  respiration, oltre che dal medico americano che lo  ideò.

I cuccioli con un valore APGAR tra 0-3 hanno mortalità  altissima, quelli  con un valore  tra 3-7 hanno buone possibilità di sopravvivenza, mentre coloro  con un valore tra 7-10 hanno una possibilità massima di sopravvivenza.

Non dimenticando che le più alte percentuali di decessi li abbiamo nelle prime 72 ore di vita, ed anche successivamente sino allo svezzamento, è chiaro che i rischi di morte nel neonato saranno sempre alti. Tuttavia pur non potendo garantire l’immortalità di un neonato con un APGAR pari a 10, esaminato nei primi 5’ dopo la nascita, possiamo affermare che ha iniziato con la ZAMPA GIUSTA!

La sopravvivenza di un neonato è determinata da numerose cause : ambientali, di gestione, materne, infettive, iatrogene. Un neonatologo, può aiutarci nel gestire al meglio questa esperienza, prevedendo per quanto possibile le criticità. Una delle armi vincenti in neonatologia è la TEMPESTIVITA’. Si sottovaluta il valore di un ‘rapido ed abile’ intervento sul paziente critico, che possa garantire maggiori possibilità di sopravvivenza; troppo spesso viene interpellato tardivamente, quando oramai lo stato morboso è irreversibile.

Inoltre al momento abbiamo molti limiti nello stabilire il reale grado di Maturità di un neonato alla nascita. In altre specie questo limite  è stato da tempo individuato e maggiormente affrontato, introducendo il concetto di ‘Readiness for birth’, ossia la capacità di sopravvivenza alla vita extrauterina indipendentemente dalla età di gestazione.

Talvolta neonati a termine di gestazione, apparentemente normali, mostrano segni di immaturità funzionale, ma di fronte a tali condizioni non siamo in grado di intervenire e risolvere. Ad oggi i parametri , che siamo in grado di valutare in riferimento alla maturità od immaturità di un neonato, sono basati sulla valutazione chiaramente temporale  della gestazione, cioè i giorni reali di gravidanza sino a quel momento, sulla valutazione della distribuzione del pelo del mantello  e lo sviluppo degli arti, altro non possiamo valutare. Se fosse possibile indagare in modo più approfondito e precoce, potremmo capire e diagnosticare i molti decessi che spesso rimangono  irrisolti  in neonatologia veterinaria.

 

Vademecum del cucciolo sano:

  • Buona vitalità.
  • Piccole vocalizzazioni.
  • Piccoli movimenti.
  • Tendenza a stare vicino ai fratelli (in gruppo).
  • Ricerca spontanea del calore materno e della mammella.
  • Mucose rosso ciliegia e ben idratate (traslucide).
  • Al tatto ha un tono muscolare ‘sodo’ non flaccido.
  • Alta frequenza cardiaca.
  • Assenza di pianto.
  • Dorme nel 90% del tempo e mangia spontaneamente nel       restante tempo.
  • Peso corporeo alla nascita:
  • cane piccola taglia: 100-200gr
  • cane grande taglia: 200-500 gr
  • cane taglia gigante: 600-700gr
  • cane media taglia: 200-300gr
  • gattino: 90-110gr;

prevedendo necessariamente un incremento ponderale pari  al 10/15% del suo peso per il cucciolo e circa 7/10 gr al giorno per il gattino.

Comunque, spero che in questo breve excursus sulla neonatologia dei piccoli animali, sia riuscita a convincervi su quanto sia importante una visita specialistica alla nascita o nelle prime ore successive, in associazione ad un costante monitoraggio seguente (almeno sino a 6 settimane di età). Dovrebbe essere una consuetudine e non una eccezione, rivolgersi ad uno specialista in materia. La gravidanza è un evento importante, che meriterebbe essere maggiormente valorizzato e sostenuto e per certo non BANALIZZATO.

Per dovere professionale devo aggiungere che noi medici veterinari, dovremmo poter iniziare ad occuparci del neonato anticipatamente, da quando la femmina arriva a noi per l’accoppiamento o per la gestione della gravidanza. Informare, parlare con il proprietario è una delle funzioni del medico veterinario di fiducia, cercando così di eliminare false idee e preconcetti, a favore di una visione più scientifica possibile. Tutto ciò rappresenta a mio modesto parere, il giusto approccio affinché il ‘Progetto Neonato’ si svolga al meglio.

Esistono ancora troppi luoghi comuni ed antiche idee preconcette, circa la riproduzione animale. Dobbiamo impegnarci affinché il cambiamento continui.